Il Rosso vince e il Blu perde.
La roulette dal dischetto del Luzhniki Stadium di Mosca ha consegnato al Manchester United la sua terza Champions League (la seconda dell’era Ferguson, a cinquant’anni esatti dalla tragedia di Monaco) e chiuso la stagione del Chelsea esattamente com’era iniziata, ovvero con una sconfitta ai rigori per opera dei Reds Devils e le lacrime di John Terry, scivolato malamente dal dischetto all’ultimo penalty, quello decisivo.
E l’errore del capitano dei Blues - l’uomo bionico capace di recuperare a tempo di record dall’ennesimo infortunio (questa volta al gomito) pur di non mancare la partita della vita ma anche il padre affettuoso che gira con la foto di lui e del figlio George John sul beauty case - domina oggi le prime pagine dei giornali, al pari del trionfo dello United. Perché senza il primo, di sicuro non ci sarebbe stato nemmeno il secondo, visto che Cristiano Ronaldo aveva già sbagliato dagli undici metri e se JT avesse infilato la porta di Van der Sar, adesso saremmo qui a raccontare tutta un’altra storia.
"SCIVOLATA CRUDELE" - Questo il concetto sottolineato dal “The Independent” , che parla della “cruel slip” (scivolata crudele) che ha dato la Coppa al Manchester in una notte “unforgettable” (indimenticabile), e ripreso poi anche dal “Guardian”, che oltre a dare spazio alle lacrime di Terry - fra l’altro nemmeno fra i cinque primi rigoristi designati, perché l’ultimo tiro dal dischetto doveva essere di Didier Drogba, espulso, però, durante la gara – celebra la comunque meritata gloria dello United al termine di un “dramatic shoot-out”. E il finale thriller della lunga notte di Mosca torna anche sul “Daily Telegraph”, dove il Manchester United diventa “Kings of Europe” e Sir Alex Ferguson “legend”, anche se in uno dei commenti viene ricordato come l’errore di Ronaldo (che poteva essere fatale) dimostri che, in fondo, tutti i calciatori sono esseri umani. Anche un mostro di bravura come il portoghese che, fra l’altro, ha già detto che resterà allo United ancora per un bel pezzo. Potere della Champions. Di “thrilling final” parla pure il “Daily Express” che festeggia i “Glory Boys” (con foto di Ronaldo osannato dai compagni dopo il gol nei tempi regolamentari) e, soprattutto, Edwin Van der Sar, che ha distratto Anelka quel poco che bastava per fargli ciccare il rigore decisivo, dopo il famoso errore di Terry.
VAN DER SAR LA STAR - Un Van der Sar che diventa “Der Sar’s The Star” sul “Daily Star”, che lo definisce “the hero” e rende il doveroso tributo alla “Red Army” che diventa “King of Europe”. Alla fine, comunque sia andata, è stata senza dubbio una notte da ricordare, con la pioggia battente a rendere ancora più inglese una sfida che già tutta inglese lo era di suo. Non a caso, il “Daily Mail” titola a tutta pagina “Fight Night” (ovvero, notte di battaglia) e celebra i nuovi “Kings of Europe” dopo uno “spectacular penalty showdown”. E mentre il “Times” incorona gli eroi di Mosca a mezzo secolo da Monaco, davanti agli occhi di un’autentica leggenda come Bobby Charlton, che la Coppa la alzò nel 1968 e che ieri sera ha visto Ryan Giggs strappargli il record delle partite disputate con la maglia del Manchester (758, adesso siamo a 759), il “Sun” saluta la squadra di Ferguson con un’unica, semplice parola: “Champions”. Da ieri sera l’Europa ha un nuovo padrone.
3 commenti:
Secondo me quando una finale di qualsiasi trofeo finisce ai rigori dovrebbero dare una coppa anche alla seconda, magari diversa o più piccola ma un trofeo da alzare nella stessa serata.
mario bani
La più bella finale di Champions degli ultimi anni. no so se perchè non ero coinvolto emotivamente, ma me la sono goduta alla grande, e alla fine, ho sofferto epr il gigante Terry, non se lo meritava.
Bravi tutti, questo è il calcio. Non so se avete sentito l'assurdo parallelo, azzardato a fine partita tra Manchester Chelsea, come Inter e Roma!!
Scusate ma cosa è successo esattamente a Monaco?
Tomaso
Ciao Stefano!
Sono Giuseppe, dagli USA.
Vorrei prima rispondere a Tommaso in merito a Monaco. Il 6 febraio, 1958, l'aereo che trasportava il Manchester United, di ritorno da Belgrado dove il Man. U. aveva pareggiato un qurto di finale per 3 a 3 contro la Stella Rossa, si schianto' al momento del decollo. Morirono 23 persone, tra cui 7 calciatori del Manchester United.
10 anni dopo il Manchester U. vinse la sua prima Coppa Campioni.
Adesso vorrei solo accennare una cosa sulla finale di Mosca. Vorrei spendere due parole di elogio a favore di Paul Scholes, campione vero, che al momento del rigore fallito da Anelka, non ha esultato, e' invece immediatamente andato a consolare John Terry, in lacrime per il rigore fallito che avrebbe scritto il nome del Chelsea in questa competizione. Non che gli altri calciatori del Manchester siano meno campioni veri, ma il gesto di Paul Scholes e' stato davvero splendido.
Ciao,
Giuseppe dagli USA
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