Caso Dida, Avv. Cantamessa 'Indagine sui pensieri non esiste'
"Leggo che sarei furibondo, ma questo è un aggettivo di cui non conosco il senso, io sono totalmente tranquillo. Dal mio punto di vista e da quello della società che in questo contesto rappresento, sono sereno di aver fatto tutto il possibile. Ritengo che se la valutazione dei giudici d'appello sarà di taglio giuridico la sentenza di primo grado dovrà essere riformata. Se non sarà di taglio giuridico io non sono competente".
"L'aria che è tirata in primo grado non è di taglio giuridico, però questo non significa che, in secondo grado, 're melius perpensa' (valutata meglio la cosa, ndr) - come dicevano i latini - ci sia un taglio diverso.
Nulla lo esclude. Io però sono sereno, ma lo è anche Dida. Certo, non è bello sentirsi dire
'guarda che tu l'hai pensata così, noi ti condanniamo per quello'. E' un procedimento interpretativo arbitrario". E prosegue: "Chiedere a Dida di testimoniare? Ma su cosa? Sui pensieri? Nella discussione lo dirò. Non me lo porto Dida, non può andare lì a dire 'invece pensavo...'. L'indagine sui pensieri, da che diritto e diritto, non c'è. Non è possibile in pratica".
Come legge questa intepretazione 'soggettiva' dell'Uefa? "Non interpreto, prendo atto. Quando ero ragazzino ho letto un romanzo di fantascienza che si chiamava 'Il segreto degli Slan'. Tale segreto era la telepatia, in quel contesto ambientale forse una valutazione del pensiero potrebbe essere leggitima... (ride). Questa è una battuta, ma ripeto che non porto Dida. Non vedo cosa possa venire a raccontare, il brasiliano non è un avvocato. Questa è una questione avvocatesca".
Cantamessa chiederà che vengano tolte entrambe le giornate di squalifica... "E' conseguenza logica di un'impostazione. Ma non sono furibondo, fa parte delle cose della vita che ci sia chi la pensa in modo diverso".
Dopo aver letto le motivazioni dell'Uefa è ancora convinto che la punizione al Celtic sia stata più mite rispetto a quella di Nelson Dida... "Sì, ma non mi importa. Ho detto e scritto che c'è stata un'inversione della valutazione dei fatti. L'evento-madre è stato derubricato ad evento-figlio. E quindi la sanzione al Celtic è stata modesta, credo, per questa inversione di valutazione. Ma io non mi scandalizzo mai, prendo atto. Se uno è pragmatico può fare l'avvocato, se uno non ha questa caratteristica è meglio che cambi mestiere".
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