mercoledì 11 giugno 2008

"Anche 5 scudetti di fila così.."

Luciano Moggi a ruota libera....

Sa darsi una spiegazione per il crollo degli Azzurri nella sfida d'esordio contro l'Olanda?
«Tenere in panchina De Rossi vuol dire rinunciare a un incontrista e allo stesso tempo a una fonte di gioco. Donadoni ha lasciato fuori il giocatore che più di tutti serviva a questa nazionale. Ma la sconfitta non è soltanto racchiusa nelle scelte del tecnico. Servono anche gli stimoli dei calciatori: al Mondiale c'era la spinta arrivata da Calciopoli, tutti volevano dimostrare il proprio valore. ».
Quale formazione manderebbe in campo contro la Romania?
«Toglierei Barzagli e Materazzi cambiando quasi tutta la difesa: i due centrali che abbiamo visto contro l'Olanda in questo momento sono improponibili. Meglio Panucci e Chiellini. Inserirei De Rossi e farei giocare Del Piero al posto di Di Natale».
L'Italia sta pagando l'assenza di Totti?
«Totti pur essendo un talento non ha mai fatto grandi prestazioni con la nazionale: al mondiale tedesco abbiamo giocato con dieci uomini e mezzo».
L'intero Paese è contro il ct Donadoni: lo confermerebbe?
«Ha sbagliato formazione, ma bisogna solo aspettare. E' come le pere, quando sono mature cadono da sole...».
Chi vincerà il prossimo Europeo?
«Il Portogallo. É una squadra molto forte, ha un gioco simile a quello della Roma ma ha il vantaggio di avere giocatori di maggiore qualità e non parlo soltanto di Cristiano Ronaldo, ma ci sono anche Deco, Moutinho, Nani. Mi piace molto anche la Germania: avrei potuto prendere Podolski con meno di un milione di euro quando non lo conosceva nessuno. Non ha accettato di venire in Italia».
In Italia ha vinto l'Inter: è stato uno scudetto meritato?
«No, assolutamente. Meritava di vincere la Roma, la squadra di Moratti ha avuto tantissimi aiuti da parte degli arbitri. Con i vantaggi arbitrali che ha avuto l'Inter nell'ultimo anno, si vincono cinque scudetti di fila...».
Non ha grande considerazione dell'operato degli arbitri italiani.
«Gli arbitri si comprano da soli, se fai una buona direzione con le grandi hai la strada spianata. Gli arbitri hanno un gettone di presenza che cambia: conviene arbitrare in serie A piuttosto che in serie B. Il primo anno di Collina a capo del settore è stato un disastro».
Ancora Collina, non sarà per via della famosa partita di Perugia in cui la Juventus perse lo scudetto?
«Quando Zambrotta venne espulso in quell'acquitrino, capiì che non avremmo mai potuto ottenere un risultato positivo: ce l'avessero detto prima, non avremmo sporcato di fango la divisa da gioco».
Perchè dopo un'ora di attesa, la Juventus non salì sul pullman per tornare a Torino?
«Perchè siamo educati (e si mette a ridere...). La Juventus era vista come una società arrogante, ma ci mettevano i piedi in testa. Ed eravamo considerati una società ricca anche quando non avevamo una lira».
Ma quella di Perugia era una Juventus cotta, due settimane prima aveva perso contro il Verona già retrocesso.
«Noi eravamo cotti, ma tra essere cotti e farsi cuocere c'è una bella differenza».
Veniamo a un argomento molto attuale: cosa pensa delle intercettazioni?
«Io sono favorevole alle intercettazioni... Sono stato una vittima delle intercettazioni, manderei in galera chi le utilizza. Sarei favorevole soltanto per le cose serie, quando si parla di mafia o terrorismo, ma non per mandare i magistrati a fare passerella in tv. ».
Se potesse tornare indietro, rifarebbe tutto ciò che ha fatto?
«Penalmente non c'è niente, non ho nulla da rimproverarmi. Tutti siamo pronti a dire più del normale, a farsi più grandi del normale. Ho fatto il "gigione" in questo senso, ma altre cose non ne ho fatte. Ho curato gli interessi della mia società, sono stato attento alla gestione, nonostante non avessimo soldi abbiamo sempre vinto, nonostante non ci desse nulla la società, la gestione è sempre stata positiva. Di più non si poteva fare. Io ho soltanto creato i presupposti per una difesa. Avevo capito, chiaro chiaro, che contro la Juventus c'era qualcosa che non funzionava. Le intercettazioni successive mi hanno dato ragione: avevo percepito certe cose, stavo appresso a delle persone per capir bene l'idea loro. Alla luce di questi fatti non avevo sbagliato».
Cosa è cambiato dopo Calciopoli?
«Niente. Lo ha detto anche Guido Rossi prima di andare via. Chi comandava prima continua a comandare anche oggi».
Quali sono i personaggi che comandano nel calcio italiano?
«Franco Carraro e Gianni Petrucci».
Quindi le banche e la politica.
«Questo lo state dicendo voi...».
Si sente il capro espiatorio di Calciopoli?
«La verità è che le intercettazioni bisogna leggerle tutte: così facendo ci si rende conto che Moggi, Giraudo e compagni erano soltanto sulla difensiva per quello che facevano altri».
A un certo punto si è addirittura iniziato a parlare di Moggiopoli. Come ha vissuto quei momenti? «É stato un piacere perchè ho querelato tutti quelli che hanno usato questa terminologia presentando una richiesta per danni».
E quando dicevano che Moggi era il padrone del calcio?
«All'inizio godevo, successivamente mi son chiesto alcune cose, poi ho inziato a preoccuparmi: sono quelli che ti dicono bravo e ti danno le pacche sulle spalle che poi ti fanno lo sgambetto».
L'ha delusa l'atteggiamento della Juventus?
«Voi avete mai visto una persona che uccide una persona e si dichiara colpevole? La Juve si è presentata al processo chiedendo la serie B con penalizzazione. Poi ha fatto il ricorso al Tar cambiando totalmente la versione. Poi ha ritirato il ricorso al Tar. C'è un deferimento che lascia il tempo che trova: io non sono più giudicabile (dopo le dimissioni dalla Juve non è più un tesserato) e la società sembra intenzionata a percorrere la strada del patteggiamento».
Patteggiamento di cosa?
«Non lo so. Questa è un'altra pietra miliare che si aggiunge al primo processo in cui era stata chiesta la penalizzazione. Noi, nel frattempo, siamo rimasti soli mentre il presidente della Juventus continua a dire in giro di aver vinto 29 scudetti: non si capisce bene se bisogna prendere per buona la prima o la seconda versione. la verità è che gran parte di quei trofei che stanno in bacheca sono frutto del nostro lavoro. Così come il parco giocatori che ha conquistato il terzo posto è per gran parte quello che avevamo portato noi. Non parliamo degli acquisti perchè è meglio non parlarne...».
Quindi non è Lei che fa il mercato della Juve.
«Questa la potrei considerare un'offesa. Con i soldi che la società sta mettendo a disposizione potrei vincere scudetto e Champions League per due anni di fila. Con 50-60 milioni di euro si può fare un gran mercato».
Eppure, non sempre chi vince ha ragione. Come si spiega il divorzio tra Moratti e Mancini?
«Quando un uomo che non è il presidente diventa un punto di riferimento per i media, l'azionista di riferimento si può anche innervosire e avere attacchi di gelosia. La realtà è che tra Moratti e Mancini è finito un amore. Ma i tifosi della Roma dovrebbero come minimo essere nervosi per come è andato questo campionato: andatevi a vedere Inter-Parma, Inter-Palermo, Inter-Empoli e Catania-Inter. Poi ne riparliamo».
Che idea si è fatto dell'interessamento di Soros per rilevare la Roma?
«Bisogna vedere come sta la famiglia Sensi economicamente. Secondo me, sarà difficile togliere la Roma a Sensi. Ero nella Roma, con Mezzaroma, quando Sensi iniziò quest'avventura. Mi disse: questo sarà il mio giocattolo della vecchiaia. Il presidente Sensi ha dato la vita per questo giocattolo, ha dato anche troppo. Difficilmente la Roma potrà ritrovare un presidente come Sensi».
Se domani dovesse tornare nel mondo del calcio, quale allenatore sceglierebbe? «Uno tra Lippi, Capello e Ancelotti: sono i più bravi in circolazione.».
La sua figura non è amata in una città come Roma.
«Dopo Calciopoli il consenso è aumentato. Prima l'ostilità per la Juve la faceva da padrone. Appena è andato via Baldini i rapporti si sono normalizzati. Questo signore ha detto qualcosa di troppo anche in sedi non sportive: nel processo Gea ha parlato più del normale. Poi ne pagherà le conseguenze. Parlare per sentito dire come fa lui credo che sia una cosa improduttiva. Dispetti alla Roma? Ero un dirigente della Juve, facevo gli interessi della Juve».
Nel suo ultimo giorno da dirigente disse che qualcuno le aveva rubato l'anima: ha focalizzato il volto di chi lo ha fatto?
«I loro volti li ho ben impressi in mente, ve l'ho già detto a voi. Prima non era facile mettere a fuoco la situazione, ora ce l'ho ben chiara».
Ci dica un colpo che non è andato a segno.
«Avevo messo gli occhi su De Rossi e Aquilani nella trattativa che avrebbe dovuto portare Davids alla Roma. Ho chiesto 15 miliardi e i due giovani ragazzi della Primavera. Se avessi chiesto 5 miliardi in meno a quest'ora i due nazionali sarebbero due giocatori della Juventus. Quella volta ho esagerato nelle richieste».
Che ne pensa dello svincolo unilaterale consentito dall'articolo 17 della Fifa?
«É una possibilità in più per i giocatori. É una strada che percorrerei. Io ad esempio ho preso Mutu quando non lo voleva nessuno. Lo stesso Cannavaro, se non lo avessi preso io, avrebbe vissuto una seconda parte di carriera meno esaltante. nella vita bisogna anche rischiare: se fossi rimasto alla Juve, il primo giocatore che avrei preso sarebbe stato Cassano».
Chi comanda oggi nel calciomercato?
«Continuano a dettar legge quelli che comandavano anche prima: ci sono procuratori padri e procuratori figli da tutte le parti. In Italia servirebbero regole uguali per tutti. invece è uguale per alcuni e un po' meno per altri».
Chi è l'uomo più potente del calcio mondiale?
«Blatter».
Quante verità sono emerse con Calciopoli?
«La vera storia di Calciopoli è da riscrivere: almeno per il 60%».

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte o quasi cose che conosciamo. Tanto oramai quello che volevano ottenere l'hanno ottenuto. Anche se ci fosse un riconoscimento tardivo, cosa che a parer mio mai ammetteranno visto come funziona la giustizia in Italia, sarebbe comunque inutile. Quello che abbiamo subito non è solo una cosa che riguarda la Juventus e la Triade ma anche la sfera della nostra più intima essenza di tifosi che è stata calpestata senza riguardo...come fossimo dei numeri. Senza appello! Potevamo fare qualcosa e di più?
Forse si, ma il nostro stupore di fronte a tale attacco mediatico orchestrato dai poteri forti credo che ci lasciò così costernati da convincermi ancora oggi che in quei giorni perdemmo anche un poco della nostra consapevolezza di essere uomini liberi!!

mario bani

Anonimo ha detto...

Verissimo Mario! La costernazione e l'incredulità ci lasciò "smarriti" e rimanemmo fermi, in silenzio, senza renderci pienamente conto di quello che ci stavano facendo.

Anonimo ha detto...

VA A CAGARE MOGGI!
SAPPIAMO CHI SEI.
LO SANNO NEI TRIBUNALI SPORTIVI E PENALI
SAPPIAMO PURE CHE TI FAI LE INTERVISTE DA SOLO.
O CHE TI INDIRIZZI LE LETTERE COME SU LIBERO.
VA A CAGARE MOGGI
FINALMENTE CI SIAMO LIBERATI DI TE E DAQ QUEL MOMENTO IL CALCIO E' MOLTO PIU' PULITO

Anonimo ha detto...

...ma perchè gli intertristi sclerano sempre?...d'altronde il calcio adesso è davvero pulito...cosa volete che siano 19 partite falsate per loro e i 17 rigori mancanti alla Juve e i 12 rigori mancanti al Milan?

Anonimo ha detto...

Caro yannick75,
in fin dei conti sclerano perchè in fondo anche loro sanno che quello che hanno vinto negli ultimi due anni non è pulito...e questo non è stato sentenziato da emeriti telecomisti ma dall'evidenza delle cose accadute SUL CAMPO come per lo scudo del 2006!
Lasciali arrovellare su se stessi!

mario bani

Anonimo ha detto...

Moggi è un gran barlafùs: Inzaghi l'ha comprato con i soldi della cessione di Vieri, non certo di Henry che è arrivato quando Pippo era già alla Juve da diverse stagioni ...

Anonimo ha detto...

Grandissimo Moggi.

Mi manca tanto.

Vittorio.