mercoledì 25 giugno 2008

Quel rigore di Del Piero

Di Giampiero Mughini

Due anni fa avevamo vinto un Mundial per un rigore sbagliato dagli avversari, adesso usciamo dagli Europei per un rigore sbagliato da un nostro giocatore. Dopo 120 minuti di guerra totale, a decidere è stato un singolo gesto e un singolo errore. E' la bellezza del calcio, lorsignori. In questo caso una bellezza che per noi sa di amaro. Come tutti gli italiani, domenica sera sono andato a letto che mi sentivo tutto trafitto di spille, e il sonno non veniva.

Su tutte, una spilla mi trafiggeva: la delusione di non aver visto Alex Del Piero tirare quello che doveva essere il nostro quinto rigore e che in un'altra circostanza avrebbe potuto essere decisivo.

Al quarto suo campionato europeo, e al capolinea della sua carriera di giocatore azzurro, sono sicuro che Del Piero quel gesto lo avrebbe compiuto al meglio. Per essere un grande rigorista, devi essere un grandissimo giocatore. Lo devi essere nei piedi e soprattutto nella testa. Perché il rigore lo si tira con la testa; i piedi aiutano, non di più. Me lo immagino lo sguardo di Alex prima di andare al tiro, la sua breve rincorsa con il busto leggermente piegato in avanti, la botta secca e indirizzata all'ultimo momento.

Vi immaginate se al quinto e ultimo rigore noi fossimo stati avanti di un penalty realizzato, e dunque la botta di Alex ci avrebbe dato la qualificazione? Apoteosi e coronamento di una carriera.

Ovviamente sto sognando, e lo so che nei 120 minuti le furie rosse ci sono state superiori. Cappello, valorosi spagnoli. E con tutto questo lasciatemi il diritto di sognare, e tanto più nel giorno che è probabilmente l'ultimo in cui Alex ha indossato la maglia azzurra. E' stato un giocatore che ha marchiato un'epoca. Fisicamente era così e così, e per tutta la sua carriera ha dovuto fare a cazzotti con il suo fisico. Zeman lo accusò poco elegantemente di essersi "pompato". Dopo quelle accuse Alex ebbe un infortunio tremendo, risalì faticosamente la china, passò anni in cui in molti credevamo che il meglio del suo gioco fosse alle sue spalle. Dopo di che ha continuato a segnare, a segnare, a segnare. In molti hanno giudicato che il suo ultimo torneo italiano fosse il miglliore da lui giocato in questi ultimi dieci anni. Dieci anni in cui non ha mai detto una parola sbagliata, mai fatto un'insinuazione malevola contro nessuno. Quando il suo allenatore gli diceva di uscire, glielo leggevi in volto la tempesta che lo stava squassando ma le sue labbra rimanevano ferme.

Grazie Alex, di quanta bellezza hai apportato al gioco più bello del mondo. E di quanta continuerai ad apportarne, seppure forse non in maglia azzurra.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

grande Mughini, Alex doveva essere il primo rigorista, quello che rompeva il ghiaccio e .... la porta spagnola. Alex ci ha dato perle di calcio con cui ci siamo fatti gli occhi belle e la bocca saporita ma ha insegnato a tutti (anche se non tutti hanno imparato) che l'ingaggio non è tutto per un campione, serve anche l'uomo, un grande uomo che non si vanta della fortuna che lo ha colpito ma ne esalta le peculiarità e in silenzio con molta dignità ne soffre i rovesci di essere eun grande a tutti i costi.
Grazie Alex

Anonimo ha detto...

Grazie Mughini per le belle parole su Alex. Le trovo però premature, perchè conoscendo la sua testardaggine quell'appuntamento dato ai mondiale del 2010, non credo fosse solo una battuta e se continua a giocare così....
Perchè Donadoni se ne è privato nella partita più importante lo sa solo lui....

Michele Ruggiero

Amos ha detto...

Non so se continuerà o meno, ma non smetterò mai di ringraziare prima l'Alessandro Del Piero uomo e dopo l'Alessandro Del Piero calciatore.
Grazie a Mughini per le belle parole.

Anonimo ha detto...

campione di serietà

Anonimo ha detto...

La passione e la riconoscenza ci rendono tutti un poco miopi, caro Mughini. Ma diciamo la verità, buon giocatore e persona di grande statura morale, ma calciatore francamente sopravvalutato, al quale sono stati inopinatamente sacrificati campioni del calibro di Baggio e Henry. Paradossalmente la sua rinascita nelle due ultime stagioni è dovuta alla retrocessione in B e alle conseguenti partenze di Capello e Ibrahimovic, senza le quali Del Piero si sarebbe verosimilmente incamminato verso un tramonto dorato in Giappone o altro campionato minore.

Anonimo ha detto...

Parole capaci di far accapponare la pelle. grazie Giampiero

Anonimo ha detto...

X Fernando
Non so per quale squadra tifi tu, ma ti invito a leggere tutte le statistiche juventine dove Del Piero è al primo posto in tutte le classifiche dai gol fatti ai trofei conquistati. Sei libero di pensarla come vuoi, ma di fronte ai numeri simpatie o antipatie precostituite diventano aria fritta.
Michele Ruggiero

Anonimo ha detto...

Bravo Michele.

Certi pseudo-tifosi di chissà quali altre squadre meglio ignorarli.
Perchè anche se non si capisce per quale squadra tengano, si capisce però la loro INVIDIA per un FUORICLASSE e un CAMPIONE come Alessandro Del Piero.
I nostri Campioni sono sempre stati sopravvalutati, anche il pallone d'oro bianconero che ci tenne a galla a USA94 da noi era sopravvalutato (nonostante il pallone d'oro) mentre altrove era il simbolo del calcio italiano nel mondo.

Certi modi di ragionare sono lo specchio della nostra cara repubblichina delle banane.

Uno che a 22 anni aveva già vinto tutti i trofei nazionali e internazionali da assoluto protagonista è sopravvalutato oppure semplicemente ricordato per la serietà.
Invece il 26enne Cassano e il 27enne Ibrahimovic sono ancora i giovani del futuro, quelli che ricordano Maradona (il primo, ma per quello che fa fuori dal campo) e Van Basten (il secondo, per cosa non l'ho mai capito).

GRANDE CAPITANO, FIERO E OROGOGLIOSO DI TE, FUORICLASSE UNICO, CAMPIONE IMMENSO, SIMBOLO DI UNA CLASSE STRAORDINARIA E DI UN CALCIO SOPRAFFINO COME POCHI NELLA STORIA.
SIMBOLO DEI COLORI BIANCONERI...ma non dell'italietta nella quale viviamo.

Gerardo ha detto...

i + grandi della storia del calcio sono passati dalla juve. è un dato di fatto.

Anonimo ha detto...

Mi sono commossa...

Bellissime parole...

Del Piero un Campione fuori e dentro al campo!!

Orgogliosa del MIO Capitano!!

Anonimo ha detto...

Come scrivi tu, Giampiero....
Sono cero però, che avrai altri capitoli per i tuoi bei libri, ed altri articoli come questo, perchè vedrai Alex stupirà te e tutti noi. Ancora.

vitt71 ha detto...

Grandissimo Alex. Sempre e comunque. In Nazionale non ha avuto mai molta fortuna. Se sbagliava un gol si perdeva a causa sua, se lo segnava, vinceva la squadra. E' stato perennemente odiato anche da quelli che negli ultimi mesi ne invocavano la presenza agli Europei falliti miseramente dal raccomandato Donadoni.
Adesso Alex ce lo godremo soltanto con la meravogliosa maglia bianconera (che non è poco). Anche se, come dice il Buon Lippi...MAI DIRE MAI...

Ringrazio Mughini per le belle parole spese nei confronti del CAPITANO e l'invito a non freequentare più certi "salotti", da sempre ostili alla Juventus che offensono la Sua intelligenza.

Anonimo ha detto...

ALEX è il più grande di tutti. e Donadoni ha voluto umiliarlo facendogli givcare così pochi scampoli, e preferendogli Di Natale! Follia pura.
Spero solo che rimarrà in società, quando, il più lontano nel tempo possibile, deciderà di smettere.
Tomaso