venerdì 7 marzo 2008

Moratti taci



"L'Inter nel mondo è da sempre considerata la squadra di prestigio di Milano - ha detto il presidente nerazzurro - non solo per quello che ha vinto, ma perché non ha avuto mai problemi con la giustizia. Con me ho avuto persone che hanno seguito questo comportamento con naturalezza senza mai tentare di scavalcare o fare i furbi o conquistarsi gli arbitri, pensando di aiutare la società facendo qualcosa che si sarebbe rilevato terribile", con queste parole il presidente dell'Inter Massimo Moratti ha parlato ad una folla di tifosi interisti questa mattina, per festeggiare il centenario del clubnerazzurro.


A nostro avviso una ricorrenza così importante e che merita sicuramente il rispetto e l'ammirazione di tutti gli sportivi, non andava sporcata con queste dichiarazioni che non hanno nulla a che vedere con la centenaria storia nerazzurra.


Il signor Moratti, evidentemente, i successi ottenuti in questi ultimi anni non deve essere proprio riuscito a goderseli, viste le note vicende che li hanno favoriti. E allora ci sembra onesto e corretto, anche ai fini dell'informazione, rinfrescare la memoria al massimo dirigente interista.


Basta ricordare che meno di un mese fa, l'Inter è stata deferita dal Procuratore Federale Palazzi per il caso Plusvalenze, in un'inchiesta che coinvolge anche il Milan. Le stesse due società sono state prosciole dall'accusa di falso in bilancio dal Gup di Milano. L'inchiesta, condotta dal pm Carlo Nocerino, ipotizzava maquillage contabili per plusvalenze fittizie sulla compravendita di alcuni giocatori durante la stagione calcistica.


Queste sono solo le ultime vicende che hanno coinvolto i nerazzurri. Ma come dimenticare la vicenda Telecom e i pedinamenti a cui sono stati sottoposti alcuni giocatori come Vieri e Jugovic, ma anche persone che nulla avevano a che fare con il club di via Durini come l'ex arbitro De Santis e Luciano Moggi. Ricordiamo che Cristian Vieri ha citato in giudizio l'Inter chiedendo un risarcimento per i danni arrecati alla sua persona e alla sua immagine.


Varrebbe, infine, la pena ricordare al signor Moratti, che un suo dirigente (Gabriele Oriali) e un suo calciatore (Alvaro Recoba) hanno patteggiato (in sostanza vuol dire ammettere di aver commesso un reato, ndr) una pena per la vicenda del passaporto falso del calciatore uruguagio. Il 25 maggio 2006, sette anni dopo il fatto contestato, il Tribunale di Udine condanna Oriali e Recoba, i quali ammettono la falsificazione dei documenti (spunta anche una patente “taroccata” del calciatore) e patteggiano la pena.


Anche se non ha mai subito condanne vere e proprie (per ora...), dire che l'Inter non ha mai avuto a che fare con la Giustizia, ci sembra una autentica bufala....
da

http://www.realsports.it/Calcio

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Stefano.
Come avevo anticipato nel post precedente "Excusatio non petita, accusatio manifesta".

...fra l'altro...oltre agli eventi da te menzionati riguardo ai rapporti dell'Inter con la giustizia, come non ricordare anche che tra Juve, Milan ed Inter...la prima ad andare in B fu proprio l'Inter!

La Stagione 1921/22 fu caratterizzata da due federazioni distinte, CCI (Confederazione Calcistica Italiana) e FIGC, che organizzarono due Campionati indipendenti. L'Inter prese parte al Campionato CCI e arrivò ultima nel Girone B della Lega Nord.

Il Campionato si concluse il 30 marzo 1922 con questi piazzamenti finali:
Genoa 37
Alessandria 28
Pisa 27
Modena 26
Padova 23
Torino 20
Casale 20
Legnano 20
Savona 18
Brescia 17
Venezia 17
Inter 11

Ultima con soli tre punti già al giro di boa, non seppe evitare quella che sarebbe stata una triste retrocessione se non fosse intervenuta, due mesi dopo la fine del torneo, l'insperata ciambella di salvataggio della riunificazione del campionato, avvenuta sulla base del Compromesso Colombo che, derogando alle regole prestabilite, diede modo ai nerazzurri di ripresentarsi nella massima serie l'annata successiva.

Vediamo meglio in dettaglio il Compromeso Colombo:
la soluzione dei due Campionati non era più “gradita”, e dopo aspre polemiche il 26 giugno 1922 i dirigenti della FIGC e della CCI si riunirono a Brusnengo per elaborare una nuova composizione unitaria dei gironi nella successiva Stagione 1922/23.
Arbitro e mediatore fu Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sport. Si giunse a un accordo fra le società rivali, e il reintegro della CCI all'interno della FIGC comportò la sostituzione delle Categorie con sei "Divisioni" sul modello inglese. La Prima e la Seconda furono dirette a livello nazionale da una sinergia di Lega Nord e Lega Sud, mentre le altre vennero demandate ai Comitati Regionali, confinati a un ruolo di secondo piano.
Per determinare la composizione delle prime due Divisioni furono organizzati degli spareggi.
Pubblicato il lodo sulla maggior parte dei giornali il 26 giugno, le squadre interessate agli spareggi furono radunate in fretta e furia in piena estate onde poter cominciare a disputare il turno preliminare subito la domenica successiva, il 2 di luglio. Gli accoppiamenti erano già stati decisi alla fine del lodo. Come andò all’Inter?

Turno preliminare CCI
Sport Italia Milano - Inter 0-2
L’Inter fu doppiamente fortunata, perché fu “accoppiata” ad una squadra, la misera Sport Italia, che versava in pessime condizioni economiche e che non riuscì a radunare in tempo i suoi giocatori, dando forfait a TAVOLINO ai nerazzurri.

A questo punto era tutto pronto per l'ultimo atto. Le due domeniche successive, il 9 e 16 luglio, si svolsero dunque le sfide valide per l'assegnazione degli ultimi sei posti disponibili per la stagione entrante. Contro l'Inter fu sorteggiata la Libertas di Firenze. Il 9 luglio 1922 a Milano l'Inter si impose 3-0 con doppietta di Tullio Aliatis e gol di Ermanno Aebi, detto "Signorina". L'1-1 nel ritorno del 16 luglio a Firenze riammise l'Inter in Prima Divisione.

Anonimo ha detto...

mah, fosse solo il calcio. questo è anche indagato per aggiottaggio sulle azioni saras (la sua società). cmq, si viene dire di moderare i toni, svelenire gli animi (e questo lo dice sempre lui quando c'è un polverone arbitrale intorno all'inter) e poi, eccolo lì... davvero triste

Anonimo ha detto...

...no,non mi stupisce che il mo-ratto dica queste cose, mi stupirebbe solo se qualche tifoso nerazzurro con un poco di buon senso le condividesse.
In questa povera Italietta così mal ridotta c'è posto per tutti, diamogli l'importanaza che si merita...purtroppo tanta gente come il mo-ratto parla nelle tv di Stato (pagata da tutti) per le stesse farneticazioni, il dramma è che la maggior parte dei teleutenti approvano..
Penso che il rincoglionimento in Italia sia arrivato al 90%.
Ma nel 10% restante uno ci si deve mettere da solo...


Mario Bani

Anonimo ha detto...

Ragazzi...date un'occhiata anche al blog di Christian Rocca...e guardate cosa è successo al mister ciuffetto checca

Anonimo ha detto...

..a parer mio questo è proprio cotto!

Anonimo ha detto...

Questo è peggio de CobolliGiglio ma certo che è una bella banda de lessi, che de calcio = ZERO.

Anonimo ha detto...

Milan a Moratti: `Ineleganza e memoria cortissima`
Ven 07 Mar, 05:57 PM





Il Milan risponde con una nota alle dichiarazioni di Massimo Moratti, `certamente non eleganti`. Incontrando gli Inter Club d`Italia al teatro Smeraldo di Milano il presidente interista ha sostenuto che il club di via Durini e` considerato `da sempre nel mondo la squadra di prestigio di Milano. Non solo per quanto ha vinto, ma perche` non ha mai avuto problemi con la giustizia` .

Puntuale la replica dei cugini rossoneri, secondo cui le parole di Moratti `denunciano una memoria cortissima quando negano che l’Inter abbia avuto problemi con la giustizia sportiva ed anche una notevole imprecisione quanto alla collocazione dell’Inter. Nonostante il comprensibile affetto che Massimo Moratti nutre per la sua squadra - prosegue il comunicato pubblicato sul sito internet milanista - pare in effetti davvero azzardato affermare che essa “e` considerata da sempre la squadra di prestigio di Milano”, quando c’e` altra squadra che ha vinto assai di piu` in Italia e in campo internazionale` .

Risposta piccata, come la chiusura: `Ironia vuole poi che queste affermazioni giungano proprio nel giorno in cui al Milan, che sarebbe l’altra squadra, e` stato attribuito dal Coni il Collare d’oro, la massima onorificenza sportiva che viene attribuita alle societa` che hanno onorato la storia dello sport italiano. Comunque molti auguri ai cugini neroazzurri ed all’Inter per i suoi 100 anni` .

QUESTO è QUELLO CHE HA RISPOSTO IL MILAN . E LA JUVENTUS COSA DICE??????????????????????

mARIO bANI

Anonimo ha detto...

Moratti?ma questo signore (mi scuso per il termine) dove vive? cosa vive? legge al contrario? Io, juventino sfegatato, riconosco l'ineludibile supremazia milanista in campo internazionale e questo signore (mi scuso ancora) si permette di considerarsi superiore al milan? Finora ha soltanto vinto a tavolino (scudetto di cartone) e superfavorito (visto che quelli che avrebbero dovuto essere i principali antagonisti o non c'erano - vedi Juve - o partivano fortemente penalizzati). Ma cos'ha vinto? NIENTE!!! Il primo scudetto che quasi conterebbe dovrebbe vincerlo quest'anno, ma siete sicuri che ci riesca? 6 punti in 12 giornate!!! Noi, purtroppo, abbiamo perso (e mi scusi i Collina di turno se a qualcuno fischeranno le orecchie) 9 punti o più in molte meno giornate... (se avessimo avuto realmente gli arbitri dalla nostra parte, come continua a sostenere qualcuno, penso che ciò non sarebbe accaduto).
Mi spiace sentire qualche juventino riconoscere che la Magica Signora avesse gli arbitri dalla sua... SVEGLIATEVI!!! NESSUNO HA DIMOSTRATO NIENTE!!! LE TELEFONATE LE FACEVANO TUTTI, MOGGI SI E' SOLTANTO ADEGUATO!!!
Il signor (e non finirò mai di scusarmi) Moratti & C. non hanno mai effettuato telefonate? MEDITATE GENTE, MEDITATE ...
Zidymax

Anonimo ha detto...

Forse è un po' troppo lunga però guarda cosa ho trovato su vecchiasignora, stè. Complimenti a CettoLaQualunque

Per non dimenticare:

(di acclarentia76 e di Cetto La Qualunque per il "Compromesso Colombo" ed "Il rigore su Ronaldo")

Dedicato a tutti coloro che accusano senza mai guardare prima in casa propria, che si proclamano onesti senza conoscere la propria storia, che pensano di poter giudicare gli altri dall'alto della loro superiorità morale, che si ritengono vittime di un complotto ai loro danni, che...


1) GLI SCUDETTI RUBATI: Nel 1910 successe che la Federazione (casualmente...) scelse, in prima istanza, una data per la finale scudetto Pro Vercelli-Inter.Guarda caso in quella data tutta la squadra titolare della Pro Vercelli era già impegnata con la Nazionale Militare. La Pro Vercelli chiese quindi ovviamente lo spostamento della finale scudetto. La Federazione rispose che a loro andava bene se anche l'Inter avesse accettato. L'Inter molto sportivamente rispose di no e la Federazione non esitò a mantenere la data stabilita, del tutto inadeguata. La Pro Vercelli, giustamente indignata per questo gesto vergognoso, mandò in campo la 4^ squadra (i bambini di 11 anni!!!!). L'Inter vinse la partita 10-3 (riuscendo però a prendere 3 gol dai bambini!!) e vinse in questo modo il suo primo scudetto;

2) MAI STATI IN B: Nel 1922 l'Inter arriva ultima, meno punti di tutti, meno gol fatti e più gol subiti. A fine campionato si decide che invece di far salire le squadre che ne hanno diritto bisogna fare i play-out. Non basta. All'Inter viene data come avversario lo Sport Italia, squadra però già fallita da settimane, per cui vince gli scontri diretti a tavolino...

IL COMPROMESSO COLOMBO

(CLICCA QUI PER LEGGERE SU WIKIPEDIA)


Il cosiddetto Compromesso Colombo fu il lodo arbitrale, emesso il giorno 22 giugno 1922 in una villa del Torinese, che sanò la scissione del calcio italiano in due associazioni separate.

La stagione 1921-22 del calcio italiano era stata caratterizzata dallo svolgimento di due distinti campionati. Le grandi e medie società infatti, contrarie all'enorme numero di partecipanti al massimo torneo nazionale, e desiderose di una riduzione dei ranghi, avevano affidato a Vittorio Pozzo il compito di elaborare un progetto di riforma volto ad una drastica compressione delle partecipanti al campionato. Il voto contrario delle piccole squadre, maggioritarie nel Consiglio direttivo della Federcalcio, comportò la fuga delle grandi società, che fondarono la Confederazione Calcistica Italiana ed organizzarono un proprio campionato privato in contrapposizione a quello federale.

Entrambe le associazioni rivali sentirono ben presto la necessità di ricercare una riconciliazione. La Confederazione soffriva di una mancanza di legittimazione, specie a livello internazionale verso la FIFA, mentre la Federazione aveva palesato l'assoluta mediocrità della qualità del gioco fornito nel proprio torneo, oltre al misero seguito di tifosi delle proprie squadre. Dopo mesi di un confronto zeppo di aspre polemiche, la necessità impellente di organizzare la nuova stagione consigliò i due fronti di trovare l'unico punto d'accordo nell'affidare la soluzione della controversia al giudizio di un arbitro individuato nella persona del direttore della Gazzetta dello Sport Emilio Colombo. La proposta federale era quella di organizzare un torneo a 50 squadre - rispetto alle 72, tra padane e toscane, formanti il torneo prima della scissione - strutturato in vari gironi; al contrario i rappresentanti confederali ribadirono la difesa del Progetto Pozzo di un campionato a 24 squadre.

Emilio Colombo emise le sue decisioni il 22 giugno. Il lodo da lui presentato stabiliva che:

le due associazioni sarebbero state riunificate mediante lo scioglimento della Confederazione e il reintegro delle società secessioniste nei ranghi federali;
il campionato 1922-23, ora denominato Prima Divisione, sarebbe stato composto da 36 squadre suddivise in tre gironi;
il nuovo torneo sarebbe stato gestito operativamente dalla Lega Nord e dalla Lega Sud della disciolta Confederazione e ora integrate nell'organigramma della Federazione;
nel girone meridionale si manteneva la solita struttura dei campionati regionali, riservandosi di operare tutte le misure necessarie per elevarne il tasso tecnico;
le vecchie categorie venivano abolite e tutte le squadre affiliate alla Federazione sarebbero state redistribuite su quattro livelli, fra cui la Seconda Divisione, come la Prima, sarebbe stata a carattere nazionale e gestita dalle Leghe Nord e Sud, mentre i vecchi Comitati Regionali federali sarebbero stati relegati all'organizzazione della Terza e della Quarta Divisione;
a partire dalla successiva stagione 1923-24, il campionato sarebbe stato formato da sole 24 squadre mediante la retrocessione di dodici squadre e il blocco una tantum delle promozioni;
la Federazione doveva riconoscere la piena validità del titolo di Campione d'Italia guadagnato dalla Pro Vercelli nel concluso torneo confederale.

Stabilito dunque in 36 il numero delle partecipanti al nuovo campionato, il cavalier Colombo individuò queste formazioni mediante i seguenti criteri:

12 provenienti dalla disciolta Confederazione, e cioè le prime sei classificate di ciascuno dei due gironi ( Pro Vercelli, Novara, Bologna, Mantova, Andrea Doria e Juventus nel gruppo A, Genoa, Alessandria, Pisa, Modena, Padova e Casale nel gruppo B ) ;
12 provenienti dalla Prima Categoria della Federazione, e cioè i campioni e i vicecampioni di ciascuno dei sei gironi regionali ( Sampierdarenese e Speranza Savona in Liguria, Novese e U.S. Torinese in Piemonte, Esperia Como e Cremonese in Lombardia, Petrarca Padova e Udinese in Veneto, Spal e Virtus Bolognese in Emilia, Pro Livorno e Lucchese in Toscana ) ;
6 in ulteriore riconoscimento del tasso tecnico del concluso torneo della Confederazione, e cioè le classificate fino al nono posto di ciascuno dei due gironi ( Verona, U.S. Milanese e Milan nel gruppo A, Legnano, Savona e Torino nel gruppo B ) ;
6 infine determinate da incontri di spareggio, da disputarsi nel più breve tempo possibile, fra 6 squadre federali ed altrettante confederali.
Questo spareggio, che oggi definiremmo play-out, è quello che fu organizzato nella maniera più controversa:

le sei squadre rappresentanti la Federazione sarebbero state individuate a loro volta in un turno preliminare, in gara secca e campo neutro per abbreviare i tempi, fra le terze e quarte classificate dei sei raggruppamenti regionali, e togliendo autoritativamente ogni chance di salvezza a numerose squadre peggio piazzate nel campionato federale, ma che comunque non erano certo state retrocesse sul campo;
le sei squadre confederali avrebbero dovuto essere, a rigor di logica, le ultime sei società ad aver acquisito sul campo il diritto a partecipare alla Prima Divisione CCI della stagione successsiva, cioè le decime e undicesime classificate dei gironi, più le due vincitrici dei gironi di Seconda Divisione CCI; senonché la retrocessione dell' Inter, unita al non eccelso stato finanziario delle due neopromosse, consigliò Colombo - che, ironia della sorte, tre lustri dopo diverrà Presidente del Milan - ad annullare parzialmente le retrocessioni avvenute sul campo, dando alla stessa Inter e al Vicenza la possibilità di salvarsi sfidando in un turno preliminare proprio le due neopromosse.
La decisione apparve dunque discutibile, poiché se nei ranghi federali si estromettevano d'ufficio dalla massima serie squadre che avevano pieno diritto a parteciparvi, o almeno a provare a farlo attraverso gli spareggi, al contrario nelle schiere confederali si lanciava una ciambella di salvataggio a formazioni che, secondo le regole del campionato da loro disputato, a quel massimo torneo l'anno successivo non avrebbero più dovuto prendervi parte.

Pubblicato il lodo sulla maggior parte dei giornali il 26 giugno, le squadre interessate agli spareggi furono radunate in fretta e furia in piena estate onde poter cominciare a disputare il turno preliminare subito la domenica successiva, il 2 di luglio. Gli accoppiamenti erano già stati decisi alla fine del lodo. Questi i risultati:

Turno preliminare FIGC

Rivarolese Valenzana 2-0
Pastore Torino Viareggio 4-0
Como Piacenza 1-2
Bentegodi Verona Sestrese 2-7
Parma Treviso 1-2
Libertas Firenze Enotria Goliardo 2-1

Turno preliminare CCI

Sport Italia Milano Inter 0-2*
Derthona Vicenza 4-0

Come si vede, l' Inter fu doppiamente fortunata, perché accoppiata ad una squadra, la misera Sport Italia, che versava in pessime condizioni economiche e che non riuscì a radunare in tempo i suoi giocatori, dando forfait a tavolino ai nerazzurri. Peggior sorte toccò invece al Vicenza, che fu sconfitto dall'emergente formazione tortonese del Derthona, sprecando così il salvagente che le era stato lanciato.

A questo punto era tutto pronto per l'ultimo atto. Le due domeniche successive, il 9 e 16 luglio, si svolsero dunque le sfide valide per l'assegnazione degli ultimi sei posti disponibili per la stagione entrante. Le gare ebbero il seguente esito:

Gare d'andata

Rivarolese Venezia 0-0
Spezia Pastore Torino 1-1
Livorno Piacenza 2-4*
Brescia Sestrese 2-0
Treviso Derthona 0-1
Inter Libertas Firenze 3-0

Gare di ritorno

Venezia RIVAROLESE 1-2
PASTORE TORINO Spezia 2-1
LIVORNO Piacenza 4-1
Sestrese Brescia 5-0
DERTHONA Treviso 1-0
Libertas Firenze INTER 1-1

Gara di spareggio

BRESCIA Sestrese 2-0

La fortuna del Brescia fu il regolamento, che prevedeva di tener conto solo l'esito finale delle due gare, indipendentemente dai gol segnati. Fu così che i cinque gol segnati dalla Sestrese in casa valsero due punti esattamente come i due gol segnati dai lombardi all'andata, imponendo dunque uno spareggio che rappresentò la salvezza per le Rondinelle.
Più polemici invece gli avvenimenti che graziarono il Livorno. In occasione della gara casalinga d'andata, risoltasi in una pesante sconfitta ad opera del Piacenza, vi fu un errore tecnico dell'arbitro in seguito al quale la partita fu annullata. Quando la gara venne ripetuta la domenica successiva, e i labronici si imposero per quattro a uno, gli emiliani sollevarono vibranti proteste e si ritirarono dagli spareggi, perdendo per forfait il ritorno e il proprio posto in campionato.
Da segnalare infine la salvezza dell' Inter, vincitrice a Milano, che riuscì a difendere il vantaggio nel ritorno a Firenze, estromettendo il capoluogo toscano dalla massima serie. Questa seconda gara passò alle cronache perché, secondo la stampa dell'epoca, rappresentò il più massiccio esodo di tifosi in trasferta mai visto fino a quel tempo in Italia.


3) GLI ONESTI: Nel 1971, durante un quarto di finale di Coppa dei Campioni, in Germania contro il Borussia di Muncenglbact, ad inizio ripresa con il risultato ormai pesantemente compromesso, piovve improvvisamente una lattina sul capo di Boninsegna il quale rimase a terra arrotolandosi dal dolore. La gara terminò con il risultato di 7 a 1 per il Borussia. L'Inter fece ricorso sull'accaduto ed anche se le cose apparvero ai più molto strane, (al tempo non esistevano telecamere dietro agli angoli) il peso politico della società neroazzurra sui parrucconi dell'UEFA rispetto ad una piccola provinciale quale erano i Tedeschi, permise la ripetizione della gara che finì per eliminare il Borussia sconfitto poi sul proprio campo. Alcuni anni più tardi, alcuni protagonisti dell'Inter di quella vicenda, (si sanno anche i nomi) ammisero che grazie un abile trucco, riuscirono ad imbrogliare le carte. Nemmeno queste dichiarazioni bastarono nel tempo poi, a punire l'Inter perchè i fatti come spesso accade, caddero in prescrizione;

4)JUVENTINI DOPATI!:Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, sulla Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. «Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno "il caffè" di Herrera divenne una prassi all'Inter». Cosa c'era in quelle pasticche? «Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine." E poi ci sono i morti:"Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...».

5) VI DANNO SEMPRE I RIGORI! Rino Tommasi, commentatore televisivo: "Chi ha buona memoria oppure una certa età ricorderà che negli anni sessanta l'Inter di Herrera rimase 99 PARTITE SENZA VEDERSI ASSEGNARE UN RIGORE CONTRO. Quella serie fu interrotta il 19 marzo 1967 all' Olimpico da Concetto Lo Bello che assegnò alla Roma un rigore che però il tedesco Jurgen Schultz sbagliò colpendo la traversa..."

6) MOGGI LADRO!: Nel 1983 Bagni dichiarò che la partita Genoa-Inter 2-3 era stata truccata (denuncia insabbiata)
Campionato 1982/83. Sestultima giornata. A Marassi è in cartellone Genoa-Inter. I rossoblu hanno bisogno di punti salvezza; i nerazzurri, al termine di una stagione sostanzialmente incolore, non devono perdere il treno per l´Europa. Facile prevedere un pareggio. Affari sicuri per il sottobosco del calcio-scommesse. 2-2 all´85´. Salvatore Bagni, allora emergente centrocampista della Beneamata, oggi commentatore Sky, segna il gol del 3 a 2. Nessun interista esulta. Rabbia e cazzotti negli spogliatoi. Il caso poi si scioglie come neve al sole. Il Palazzo si industria per annacquare il tutto;

7) REGALI AGLI ARBITRI: Anno 2000: E´ l´anno dei "famosi" Rolex giallorossi regalati da Sensi agli arbitri. Platealmente scoperti questi sono costretti a restituire il gentile cadeau. Ma un arbitro più solerte degli altri restituisce anche un elettrostimolatore regalato dalla dirigenza interista, dichiarando di averlo ricevuto dall´Inter e come lui molti altri arbitri professionisti;

8) GIRAUDO FALSIFICATORE DI BILANCI: Nell'estate 2005 ha luogo una vendita fasulla dei diritti di sfruttamento del marchio Inter in modo da consentirle di truccare i bilanci per 158 milioni di Euro; Si ricorda che non avrebbe potuto partecipare al campionato 2005-06 (quello dello scudetto fittizio); ma Guido Rossi (toh, guarda chi c'è, sempre questo ex dirigente nerazzurro che assegna gli scudetti!) della COVISOC riammette l'Inter ed addirittura concede uno sconto (ricapitalizzazione di soli 40 milioni e non di 158, con decurtazione del 75% del malloppo).

9)MOGGI E IL SUO TELEFONINO: Uno dei (tanti) colloqui tra Gigi Pairetto e Giacinto Facchetti è del 15 settembre 2004. Sono le 12,59. Al centro della telefonata ci sono le valutazioni sugli arbitri di Champions League e alcune tessere dell'Inter destinate a Pairetto.( l'Inter era in un girone con il Valencia, il Werder Brema e l'Anderlecht )
Ecco il testo di quella telefonata:
FACCHETTI: e li han già deciso poi per le prossime partite ?

PAIRETTO: si sulla seconda c'è Meier eh poi ok.

FACCHETTI: sulla seconda quella con...

PAIRETTO: qual è non non

FACCHETTI: non con il Valencia

PAIRETTO: non quella... l'ult... qual è la terza di di

FACCHETTI: la terza

PAIRETTO: quella più importante che avete

FACCHETTI: la terza è con l'Anderlecht, eh la terza è l'Anderlecht

PAIRETTO: non aspetta te lo... ce l'ho di la infatti avevo detto, ho fatto mettere Meier, no allora è la seconda perché era la partita quella importante

FACCHETTI: eh si perché dovrebbe essere

PAIRETTO: allora dovrebbe essere quella adesso te... lo vado a prendere e te lo dico

FACCHETTI: me lo dici

PAIRETTO: te lo verifico si si si e te lo dico

FACCHETTI: grazie

PAIRETTO: e te lo dico subito perché avevo fatto mettere Meier appunto perché è un arbitro molto…

FACCHETTI: si perché li a Valencia

PAIRETTO: affidabile, no no li a Valencia è un ambientino... bello tosto, anche se ieri è stato un bel risultato , lui è stato bravo

FACCHETTI: si si buono abbiamo sofferto fino all'ultimo perché un gol solo non si sa mai

PAIRETTO: si si infatti, poi loro in dieci quindi era un po...

FACCHETTI: eh però sai si sbagliano

PAIRETTO: eh si nel calcio basta un... sbagliare un calcio di rigore

FACCHETTI: eh eh

PAIRETTO: anche psicologicamente no è, non è il massimo quindi

FACCHETTI: eh si ma

PAIRETTO: va bene

FACCHETTI: va bene fammi sapere

PAIRETTO: allora ti chiamo e ti faccio sapere

FACCHETTI: fammi sapere grazie

PAIRETTO: per le tessere invece le hai già...

FACCHETTI: si le tessere sono, guarda abbiamo... pensa che ieri hanno consegnato

PAIRETTO: si

FACCHETTI: le tessere ai consiglieri sono...

PAIRETTO: solo fate adesso proprio

FACCHETTI: sono arrivate talmente in ritardo voi preferivate mandarle a ritirare magari ?

PAIRETTO: io posso magari anche chiedere se va a ritirarle

FACCHETTI: fammi sapere se...

PAIRETTO: magari dico alla persona che può andare a ritirarle in sede ?

FACCHETTI: aspetta aspetta che sento la signora

PAIRETTO: si così eventualmente...

FACCHETTI: Monica, sono al telefono con Pairetto mi chiedeva le loro due te…sono li ? Gli dico di mandare a ritirare almeno cosi eh ? Eh si si, allora mi faccio dire il nome di chi viene a ritirale grazie. Erano li pronte

PAIRETTO: perfetto allora io adesso

FACCHETTI: mi sai dire il nome di chi viene a ritirare ?

PAIRETTO: te lo faccio sapere di chi viene a ritirarle il nome cosi

FACCHETTI: si perché non si sa mai

PAIRETTO: no no se non passa un altro se le prende è chiaro

FACCHETTI: va bene

PAIRETTO: va bene allora così ti dico anche l'al... tutte e due le cose anche l'altra

FACCHETTI: grazie

PAIRETTO: ok grazie

FACCHETTI: ciao

PAIRETTO: buon appetito ciao

10) MOGGI CORRUTTORE: Chi ama il calcio e le grandi sto¬rie che soltanto il calcio può raccontare, non può non conoscere Brian Glanville, il più grande scrittore di pallone che l'Inghilter¬ra abbia mai avuto. Sul times Times scrisse: l'Inter del primo Moratti, Angelo papà di Massimo, era sì grande. Ma rubava.
Abbiamo di¬mostrato che l'Inter corrompeva gli arbitri. E Angelo Moratti non poteva non sapere».
Ci racconti la storia di quel periodo.
«Nel 1973 ricevetti un colpo di telefono da un collega, Charlie Coutts. Un comunista scozzese che ebbe legami con Radio Buda¬pest. Sapeva tutto di Deszo Solti, questo ungherese che muoveva i fili dell'Uefa. Lui e Italo Allodi, negli anni '60 segretario dell¬'Inter, erano dietro a tutte le manovre spor¬che.
Lei si riferisce in particolare ad alcu¬ni casi. E dice di avere le prove.
«Nel 1964, nella gara con il Borussia Dort¬mund, Solti, mosso da Allodi, corruppe l'ar¬bitro: fu scandaloso, Suarez da espulsione, ci furono degli episodi palesemente a favo¬re dei nerazzurri. E lo stesso accadde nel '65, nella semifinale con il Liverpool: gli in¬glesi vinsero in casa per 3-1, al ritorno l'In¬ter si impose per 3-0. I primi due gol furo¬no molto, molto dubbi. E, nel 1973, Coutts confermò i miei sospetti. Solti era corrot¬to ».
Perché nel 1966 non funzionò allo stes¬so modo?
«L'arbitro Vadas era uno di carattere e non si piegò. Infatti lo eliminarono dalla circo¬lazione, non diresse più partite a livello in¬ternazionale. Inter-Real, l'ungherese Gyorgy Vadas fu designato per la sfida: Sol¬ti, convinto di poterlo manovrare a suo pia¬cimento, fece i conti senza l'oste. Come dite voi.
Invece...
«E invece, come mi disse Peter Borenich, Vadas si rifiutò e, di conseguenza, Honti, il segretario della federazione ungherese dei tempi, lo mise ai margini. Era Allodi a muo¬vere i fili. E lo stesso accadde anni dopo
Che idea si è fatto delle ultime vicen¬de che hanno stravolto il mondo del pallone? In una parola, Calciopoli.
«Non parlo di cose che non so. Io conosco la realtà degli anni '60 e '70, adesso non sa¬prei. Dico solo che è giusto che la Juve ab¬bia pagato, ma non può essere stata l'uni¬ca ».
Lo scrittore inglese: «L'Inter corrompeva gli arbitri negli Anni 60. E per Calciopoli ha pagato solo la Juventus»

11) QUEI FAVOLOSI ANNI '70: Successe che l'Inter, pur di vincere un Mundialito Under 16, decise di barare: facciamo giocare Massimo Pellegrini, che è troppo più forte degli altri. Il problema era che Pellegrini aveva superato l'età utile per partecipare a un torneo Under 16.
Problema presto superato: Pellegrini fu iscritto con il nome di Massimo Ottolenghi, un compagno la cui data di nascita rientrava nei limiti ammessi dal Mundialito. Peccato che l'inghippo fu scoperto: l'Inter fece una figuraccia, e di riflesso anche Massimo Pellegrini. Che però, siccome era troppo forte, entrò presto nel giro della prima squadra e fece il suo esordio in serie A che ancora doveva compiere diciassette anni.
Successe proprio nella sua città, a Roma, all'Olimpico, il 12 dicembre 1982, proprio nell'anno dello scudetto giallorosso. Rimane quella l'unica apparizione di Pellegrini in serie A, perché l'anno successivo, pur bazzicando il giro della prima squadra, il giocatore romano, centrocampista di ordine e di genio e gran tiratore dalla distanza, il campionato lo vede solo in televisione. A ottobre del 1984, viene dunque spedito a farsi le ossa a Monza in serie B: le sue prestazioni convincono i vertici interisti a richiamarlo alla base.
La Disciplinare, il 20 marzo 1981, squalifica per 2 anni il dirigente interista Migliazza e per uno i sodali Fiore e Mereghetti mentre l'Inter viene multata di 5 milioni. Al giovane Pellegrini 6 mesi di sospensione.

12)I BILANCI 2: Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore, 4 novembre 2006 "Acrobazie di bilancio per l'Inter.(...)al 30 giugno 2005, l'Fc Internazionale aveva dichiarato una perdita netta di 118,7 milioni, la più alta nella storia del club, su un valore della produzione (il giro d'affari) di 181,2 milioni. E anche il bilancio al 30 giugno 2004 si era chiuso molto male: 97,9 milioni di perdita netta.
La riduzione del passivo non è la dimostrazione di un improvviso rigore nella gestione del patron Moratti. E' soprattutto la conseguenza di un'operazione di cosmesi contabile realizzata il 29 dicembre 2005: lo scorporo del marchio e la vendita alla Inter Brand srl. Secondo una perizia del professor Giovanni Ossola, il marchio nerazzurro vale 158 milioni di euro. Questo è stato il prezzo della compravendita. Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che la Inter Brand è totalmente controllata dall'Fc Internazionale. Il presidente è Angelomario Moratti, figlio di Massimo, nato nel 1973.Nell'operazione, certificata dal notaio Lodovico Barassi, è emersa una plusvalenza di 158 milioni. Una plusvalenza solo di carta, ma sufficiente nella forma a tappare i buchi di bilancio, almeno secondo il cda guidato da Ernesto Paolillo, da pochi mesi amministratore delegato dell'Inter.

13) JUVENTINI DOPATI: "In squadra c'era chi prendeva pillole". Grigoris Georgatos in contropiede è andato poche volte almeno nei due anni passati ad Appiano Gentile. Oggi, il quasi trentaquattrenne greco alle dipendenze del tecnico norvegese Trond Sollied all'Olympiacos scuote però l'ambiente nerazzurro dalle colonne del quotidiano Ethno Sport. E' una lunga confessione quella di Georgatos, un' intervista che suona come un atto di accusa all'indirizzo di qualche compagno di avventura di allora. "... non ho mai fatto uso di anabolizzanti nella mia carriera, ma ho visto alcune cose ed ho capito cosa stava accadendo...", e ancora: "... il club non aveva niente a che fare, ho visto giocatori prendere pillole e fare iniezioni... l'Inter non c'entrava nulla... c'erano gruppi di persone che rifornivano i giocatori....". L'atto di accusa continua e, senza svelare i nomi dei giocatori, il centrocampista greco disegna comunque un identikit, seppur sbiadito, dei suoi accusati. "... chi gioca per tanti anni ad alti livelli non ha bisogno di ricorrere agli anabolizzanti... chi gioca pochi anni ad altissimi livelli e poi sparisce invece..."

14) LA VERA STORIA DEL PASSAPORTO DI RECOBA: La stagione 1999/2000 termina con il quarto posto dell'inter che però può consolarsi con le brillanti prestazioni del neocomunitario Recoba, il quale infila 10 gol in 27 partite. Il rendimento dell'uruguagio ingolosisce alcune squadre italiane e straniere che meditano di strapparlo ai nerazzurri, grazie all'imminente scadenza contrattuale, allora datata 2001. Il 14 settembre 2000, i calciatori dell’Udinese Warley e Alberto, in trasferta con la squadra, vengono fermati alla frontiera polacca a causa di irregolarità nei loro passaporti, che si rivelano falsi. Ma è solo la punta dell'iceberg: molti altri calciatori del nostro campionato sono in possesso di documenti fasulli e il fenomeno sembra essere assai diffuso. E' il cosiddetto scandalo di “Passaportopoli”, nella cui rete finiscono 14 giocatori (Recoba, Veron, Fabio Junior, Bartelt, Dida, Warley, Jorginho, Alberto, Da Silva, Jeda, Dedè, Job, Mekongo, Francis Zé) e quindici dirigenti (Oriali, Ghelfi, Baldini, Cragnotti, Governato, Pulici, Pozzo, Marcatti, Marino, Sagramola, Briaschi, Salvarezza, Mantovani, Arnuzzo, Ronca). L'Inter ne viene ufficialmente coinvolta il 30 gennaio 2001, quando il pm di Udine, Paolo Alessio Vernì, ordina un'ispezione nella sede della società e nell'abitazione milanese di Recoba: anche il suo passaporto risulta contraffatto. Non solo, la dirigenza dell'Inter era pienamente consapevole del percorso fraudolento del documento, dal momento che non è mai stata presentata alcuna richiesta di rilascio alle autorità italiane, come regolare prassi richiede. L'Inter, secondo i regolamenti, dovrebbe essere sconfitta a tavolino ed essere sanzionata di un punto, per ogni partita in cui ha schierato Recoba come comunitario. Il totale ammonterebbe all'enorme cifra di 56 punti, con la conseguente retrocessione del club nerazzurro, sia che il provvedimento venga applicato nel campionato precedente (il 1999/2000, dove ha ottenuto 58 punti) che in quello ancora in corso (il 2000/2001, a fine anno ne totalizzerà 51). In Francia, per un caso simile, il ST'Etienne (e non il lilla, come avevo detto in un post) venne retrocesso in B con sette punti di penalità. E invece, dopo mille ricorsi, il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi ha accolto la richiesta di patteggiamento dell'attaccante uruguayano Alvaro Recoba dell'Inter e del dirigente nerazzurro Gabriele Oriali, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno (sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso e ricettazione nell'ambito dell'inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che non avevano antenati in Europa.

15) Il rigore su "Ronaldo" ed il Campinato rubato:

L'anno 1997/1998, è segnato del famigerato rigore su Ronaldo per il quale si fermò addirittura il parlamento italiano... (Tanto per sottolineare chi annovera i "Santi in paradiso")

Perché di quell'anno si ricorda solo il "rigore su Ronaldo", ma si dimentica del
"rigore su Inzaghi" per fallo di T.West che nella partita di andata lo cinturò in area con una mossa da Wrestler e lo schiantò per terra...
Noi, per la cronaca, perdemmo per 1-0...

Comunque, alla fine di quell'anno l'Inter del "fenomeno" terminò a -5 dalla Juve Campione d'Italia anche perché, nelle partite successive al "fattaccio", pareggiò con il "terribile" Piacenza e perse con lo "schiacciasassi" Bari...

Alla fine della stagione, gli interisti più sfegatati e con la possibilità di usufruire a proprio piacimento del supporto dei media, organizzarono in tutta fretta una trasmissione "processo" che prendeva in considerazione tutti gli errori in favore e contro la Juve e tutti gli errori in favore e contro l'Inter.
A condurre la trasmissione l'interista CHICCO MENTANA coadiuvato da illustri giornalisti sportivi, che come tutti i suoi colleghi di sventura ,non si capacitava di aver perso...

Dopo la vivisezione, con immagini e moviole, dell'intero campionato 1997/1998 e la conta dei favori e torti ad entrambe le squadre, detta trasmissione concluse che la Juve era stata la squadra più penalizzata dagli arbitri e che la classifica finale sarebbe dovuta essere così riscritta:

Juventus da 74 ad 82 punti.

Inter da 69 a 68 punti.

Ben 14 punti di distacco!!!

Questo è emblematico di tutto!!!

La verità è che anche se penalizzati riuscivamo a vincere lo stesso dimostrandoci in tutto il mondo esempio di gestione economica autofinanziata e VINCENTE facendo montare la rabbia e le frustrazioni di società senza "programmazione" come l'Inter, che pretendeva di vincere subito soltanto con il mero impiego di ingenti capitali e scelte dettate da una palese incompetenza, e che intanto si adoperava a falsare il campionato falsificando documenti di giocatori...

La verità è che Noi siamo stati sempre dei Signori, fondatori del famoso stile Juve che nasce e cresce sotto i vessilli del sudato lavoro.

Questa è Storia e non c'è alcun Guido Rossi che la possa cambiare.

16) Gran finale: ma dove li avranno trovati i soldi per comprare e stipendiare Ballotta, Bindi, Carini, Cordaz, Ferron, Fontana, Frey, Frezzolini, Julio Cesar, Mazzantini, Orlandoni, Pagliuca, Peruzzi, Toldo, Adani,Andreolli, Angloma, Bergomi, Bia, Blanc, Brechet, Burdisso, Camara, Cannavaro, Centofanti, Cirillo, Coco, Colonnese, Conte, Cordoba, Domoraud, Favalli,Ferrari, Festa, Fresi, Galante, Gamarra, Georgatos, Gilberto, Gresko, Grosso, Helveg, Macellari, Maicon, Materazzi, Maxwell, Mezzano, Mihajlovic, Milanese, Padalino, Paganin A., Paganin M., Panucci, Pasquale, Pedroni, Pistone, Rivas, Roberto Carlos, Samuel, Sartor, Serena M., Silvestre, Simic, Sorondo, Tarantino, Tramezzani, Vivas, West, Wome, J.Zanetti, Ze Maria, Almeyda, Beati,Berti, Bianchi, Brocchi,Cambiasso, Carbone, Cauet, Cinetti,Dacourt, Dalmat,D’Autilia, Davids, Dell’Anno, Di Biagio, Djorkaeff, Emre, Fadiga, Farinos, Figo, Gonzalez, Guglielminpietro, Ince,Jonk, Jugovic, Karagounis,Kily Gonzales, Lamouchi, Luciano, Manicone, Morfeo, Moriero, Nichetti, Okan, Orlandini, Orlando, Paolo Sousa, Peralta, Pirlo, Pizarro, Seedorf, Seno, Sergio Conceiçao,Sforza, Shalimov, Simeone,Solari, Stankovic, Vampeta, Van Der Meyde, Veron, Vieira, Winter, Zanchetta, Zanetti C., Ze Elias, Adriano, Baggio,Batistuta, Bergkamp, Branca, Caio, Choutos,Colombo, Corradi, Crespo, Cruz, Delvecchio,Di Napoli, Ferrante, Fontolan, Ganz, Ibrahimovic, Kallon, Kanu, Keane Roy, Martins, Mutu, Pacheco, Panchev, Rambert, Recoba, Ronaldo, Russo, Sinigaglia, Sukur, Ventola, Veronese, Vieri, Zamorano, Castellini, Cuper, Hodgson, Lippi, Lucescu, Mancini, Orrico, Simoni, Verdelli, Zaccheroni? Vi dice niente il nome SARAS?



Molti di voi conosceranno gran parte di questi fatti, avendoli letti qua e la nei vari forum a sostegno della causa contro la presunta onestà perdazzurra. Ma forse c'è qualcuno che ignora le tante ruberìe (queste sono solo alcune, avrei potuto continuare ancora a lungo) che l'acclamata "banda degli onesti" ha compiuto nel corso della sua lunga storia, e allora ho pensato fosse giusto "illuminare" le coscienze di tutti...

marco99 ha detto...

Che vergogna.. che vergonga..
moratti continua a inquinare il clima calcistico italiano e tutto questo perchè non riesce a godersi i tavolini che gli hanno regalato..
quando imparerà a tacere?

Anonimo ha detto...

Moratti ha rotto i coglioni (si può dire? l'ho detto...) con questo falso moralismo.
Che fastidioso che è diventato!

Anonimo ha detto...

Ragazzi, sul sito cento.inter.it c'e' una sezione dove si puo' votare la partita piu' bella degli ultimi cento anni di storia perdazzurra, fino a poche ore fa, la piu' votata era LAZIO-INTER 4-2 (GODO), ora non c'e' piu' in classifica.Chi mi sa dire qualch'osa?Taroccano anche i sondaggi ora?STEFANO FAI QUALCH'OSA!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

La partita più bella quella del 5 maggio...in un sondaggio sul loro sito ufficiale!

AHAHAHHAHAHAHAHHA

TROPPO SFIGATI!

Anonimo ha detto...

...la verità in parte è anche che quando scoppiò Morattopoli ci fu un momento che non capii e non capimmo bene la cosa..invece era il momento di radunarci e scendere in piazza...con tutta la nostra forza numerica, andare a Torino e occupare la sede e costringere di fatto a ricorrere al Tar, altro che scrivere a blog vari, giornali etc.etc.
Non è servito a niente..o perlomeno a poco!
Di fatto abbiamo accettato la B e il responso e la vergogna delle tv e dei giornali.
A parer mio abbiamo perso un'occasione di farci rispettare!
Di fronte alla marea di gente che sarebbe scesa nelle strade avrebbero di sicuro avuto paura ...
e considerato la cosa con maggiore attenzione!!
A parer mio forse saremmo ancora in tempo, quando inizierà il processo a lla Trriade!!

Mario Bani

Anonimo ha detto...

E' difficile subire condanne se si
provvede in prima persona a nominare giudici sodali e ad allontanare per
precauzione quelli che potrebbero
disturbare il manovratore
Nel campo dell'intrallazzo sono
decisamente dei campioni imbattibili.
Ladri è poco sono dei raffinati
truffatori.